domenica 5 febbraio 2012

Italia ko al debutto. La Francia vince 30-12



Gli azzurri sconfitti a Parigi nella gara di apertura del torneo, nonostante la buona prestazione nel primo tempo.

PARIGI (FRANCIA) - L'Italia del rugby riconsegna il trofeo Garibaldi alla Francia. Nel gelo di Parigi il Sei Nazioni 2012 comincia con i vice-campioni del mondo che si prendono la rivincita sugli azzurri dai quali erano stati clamorosamente battuti al Flaminio. Così la Francia riconquista la Coppa intitolata all'eroe dei due mondi, superando una squadra che pur avendo cambiato tecnico ricade negli errori di sempre. Quella di Brunel è un'Italia che regge per 50 minuti, e ricomincia la serie delle onorevoli sconfitte dei tempi di Mallett e dei suoi predecessori. Dà comunque l'impressione di aver cambiato atteggiamento ("la mentalità è quella giusta", sottolinea nel dopo-partita il ct) cercando un rugby più offensivo e provando un gioco alla mano nel quale però manca di precisione nella trasmissione dell'ovale.

PRIMO TEMPO - Nella metà iniziale del primo tempo mette alla frusta i francesi, ma non sfrutta a dovere il 'possesso' del territorio avversario e col passare del tempo torna alle vecchie brutte abitudini, ossia quegli errori in difesa che non riesce a non commettere, croce di sempre dell'Italrugby, e paga dazio regalando due mete agli avversari. Nei primi 40' è un'Italia che attacca in linea quando non te l'aspetti, ma non è cinica - quindi non capitalizza - ed è ingenua nell'aprirsi in occasione delle uniche azioni manovrate dei francesi: in particolare quando permette a Rougerie di andare in meta, dopo che Ghiraldini manca il placcaggio. Gli azzurri giocano bene in mischia, come sempre, si fanno valere in touche rubandone un paio alla Francia; ma nelle azioni offensive sono poco pericolosi in quanto troppo lenti nella manovra alla mano. Piace comunque il loro atteggiamento, non è più un'Italia sostanzialmente sulla difensiva come quella di Mallett. Viene tenuta in partita dalla precisione di Burton, mediano d'apertura dai natali australiani ma con i nonni abruzzesi di Luco dè Marsi. Suo è il drop del temporaneo 3-3, e poi il calcio piazzato del 10-6 che al 29' illude l'Italia: quello dello Stade de France non sembra un match già finito prima di cominciare. Ma al 35' Malzieu agguanta l'ovale in uscita da una mischia, si fa mezzo campo di corsa e vola in meta eludendo nell'ordine le braccia di Parisse, Masi e Gori (inutile il suo tentativo di placcaggio). È un momento cruciale anche se il 'cecchino' di origine georgiane Yachvili sbaglia la trasformazione, perché una Francia con poco possesso del territorio prende il sopravvento su una rivale che non concretizza e si distrae nella fase difensiva.

SECONDO TEMPO - E poi rimane un altro difetto per il quale non è ancora stata trovata la cura: l'idiosincrasia alla meta dell'Italia, priva di qualcuno che abbia il talento e la forza per superare l'ultima trincea mettendo la palla tra i pali. Un esempio è quanto accade al 5' della ripresa, quando c'è una volata di Mc Lean che fa il break centrale su assist di Gori, ma poi perde l'ovale a meno di 3 metri dalla meta. Subito dopo la Francia manca un ribaltamento di situazione con Clerc che vola dopo calcetto a scavalcare ma per fortuna degli azzurri non chiude 'vittoriosamentè solo a causa di un 'in avantì. Una scorrettezza transalpina trasformata da Burton dalla piazzola permette all'Italia di ridurre lo scarto (15-9) ma un fallo di Lo Cicero e la conseguente punizione di Yashvili rimettono i francesi sul +9. Poi Azzurra sembra aver finito la benzina ed un errore di Burton permette alla Francia di ripartire: Thrin-Duc calcia a seguire, Clerc raccoglie ed è la terza meta dei 'Coqs'. È questo il segnale della resa, anche se Brunel prova a scuotere i suoi cambiando quattro giocatori, con l'equiparato Botes che esordisce andando all'apertura e trasformando una punizione. Ma è troppo poco per mettere in difficoltà una Francia che ormai ha eretto un'autentica linea Maginot contro gli azzurri che provano ad avanzare andando a sbattere sul muro dei 22 metri avversari. Arriva anche l'espulsione temporanea di Geldenhuys, che a quel punto diventa definitiva perchè mancano 9' alla fine; poi c'è l'esordiente francese Fofana che va in meta con McLean che gli si avvinghia invano alle gambe. Lo Stade de France canta in coro la Marsigliese, la vergogna di 11 mesi fa è cancellata. L'Italia rientra a Roma a testa bassa ma guarda comunque con fiducia alla grande sfida di sabato prossimo contro l'Inghilterra, quando l'Olimpico si riempirà di 72mila persone che spingeranno gli azzurri sognando l'impresa più bella: superare i maestri inglesi.

IL TABELLINO - Francia-Italia 30-12(15-6) in una partita della prima giornata del Sei Nazioni 2012. FRANCIA: Medard, Clerc, Rougerie (36' st Mermoz), Fofana, Malzieu, Trinh-Duc (36' st Beauxis), Yachvili (23' st Parra), Picamoles (25' st Harinordoquy), Bonnaire, Dusautoir, Nallet (10' st Maestri), Pape, Mas (36' st Debaty), Servat (15' st Szarzewski), Debaty (23' st Poux). (23 Attoub). All.: St.Andrè.
ITALIA: Masi, Venditti, Benvenuti, Sgarbi (16' st Canale), McLean, Burton (16' st Botes), Gori (36' st Semenzato), Parisse, Barbieri (28' st Favaro), Zanni, Geldenhuys, Van Zyl (16' st Bortolami), Castrogiovanni, Ghiraldini (36' st D'Apice), Lo Cicero (23' st Cittadini). (23 Rizzo). All.: Brunel. Arbitro: Owens (Galles) Marcatori: nel pt 12' Yachvili c.p., 18' Burton drop, 23' Rougerie meta, trasf. Yachvili, 29' Burton c.p., 35' Malzieu meta; nel st 6' Burton c.p., 12' Yachvili c.p., 15' Clerc meta, trasf. Yachvili, 20' Botes c.p., 32' Fofana meta. Spettatori: 70.000.


Italia, Brunel non fa drammi
"Lo spirito è quello giusto"


Il c.t. del rugby vede il bicchiere mezzo pieno dopo il 30-12 nel debutto con la Francia nel Sei Nazioni: "Ma ora bisogna crescere in concretezza e limitare gli errori, soprattutto difensivi. Voler attaccare, imporre qualcosa all'avversario, è questo che mi piace, anche se poi in tanto possesso palla non sempre siamo riusciti a fare il passaggio giusto, o il calcio migliore".

Il 30-12 finale rimediato con la Francia dall'Italia al debutto nel Sei Nazioni non toglie la fiducia agli azzurri. Il c.t. Jacques Brunel: "Lo spirito è quello giusto, ora bisogna crescere in concretezza e limitare gli errori, soprattutto difensivi. Ribadisco: lo spirito che abbiamo messo sul campo è la cosa più importante. Voler attaccare, imporre qualcosa all'avversario, è questo che mi piace, anche se poi in tanto possesso palla non sempre siamo riusciti a fare il passaggio giusto, o il calcio migliore. Ma è una base di lavoro interessante. L'Italia ha mostrato una capacità senza precedenti di tenere la palla e occupare il campo, ma non siamo riusciti a farlo fruttare, nonostante le numerose situazioni di pericolo create. Gli errori difensivi, invece, li abbiamo pagati cari: i francesi con poche occasioni sono riusciti a creare un grande scarto nel punteggio, cosa che dimostra il loro valore".

PARISSE — Sulla stessa lunghezza d'onda il capitano Sergio Parisse, che fa i complimenti alla sua squadra: "Sul campo ci siamo fatti piacere a giocare e siamo stati all'altezza, nelle mischie come sulle touche, ma dobbiamo essere più cinici. Abbiamo messo in difficoltà la Francia, controllato il campo, ma non possiamo tenere così tanto il pallone e non segnare nemmeno una meta. Proprio questo cinismo, fa la differenza tra le grandi squadre come la Francia e magari noi: loro prendono qualche pallone di recupero e 9 volte su 10 segnano, noi dobbiamo essere più concreti. In ogni caso, dice ancora Parisse, possiamo uscire da questa partita a testa alta, consapevoli che la settimana prossima (contro l'Inghilterra) ci aspetta una partita difficilissima, da cui vogliamo uscire con un risultato positivo".

SAINT ANDRE' ---I passi avanti degli azzurri sono stati evidenti anche per gli avversari francesi, come sottolinea il coach Philippe Saint-Andrè: "Ci tengo a complimentarmi con l'Italia,che mostra già il marchio del nuovo allenatore. Hanno la strategia del tenere il pallone, non ce l'hanno mai regalato, ma anzi ce l'hanno spesso sequestrato nel primo tempo, e sono stati efficaci in fase di pulizia. Gli italiani sono in costante progresso, lo mostrano ogni anno - gli fa eco il capitano dei Bleus, Thierry Dusautoir - per questo siamo contenti di averli battuti oggi".

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