venerdì 27 gennaio 2012

NFL: Chuck Pagano nuovo headcoach degli Indianapolis Colts e Dennis Allen nuovo headcoach degli Oakland Raiders.

Primi movimenti per le formazioni dell'NFL in vista del nuovo campionato:
 

Chuck Pagano nuovo headcoach degli Indianapolis Colts:
Non siamo ancora al Pro Bowl, ma a questo punto mancano all'appello solo i Tampa Bay Buccanners, apparentemente impegnati a sfogliare una margherita di candidati vasta e variegata.
Nella notte di mercoledì, infatti, gli Indianapolis Colts hanno annunciato di avere ingaggiato il defensive coordinator dei Baltimore Ravens Chuck Pagano come nuovo headcoach di una franchigia più che mai impegnata a cambiare pelle, con i licenziamenti degli executive Bill e Chris Polian e di Jim Caldwell, l'arruolamento del 39enne Ryan Grigson come nuovo general manager e tante scelte importanti all'orizzonte, in primis quella sul futuro di Peyton Manning, a cui a marzo spetterà un pingue bonus da 28 milioni di dollari e il cui stato di salute è ancora tutto da accertare.

In passato aggressiva safety dei Dallas Cowboys, approdato nell'NFL da allenatore nel 2001 per preparare la secondaria dei Cleveland Browns dopo17 anni di formazione trascorsi nel college football, nel 2005 e 2006 Pagano è passato a lavorare con i defensivebacks dei Raiders, con un'altra capatina nel mondo del college come defensive coordinator per North Carolina prima di approdare alla franchigia del Maryland quattro anni fa.
Dopo tre stagioni ad allenarne la secondaria, nel corso della sua prima - e unica - annata da allenatore dell'intero reparto reso storico dalla presenza di mostri sacri del calibro di Lewis, Suggs, Ngata e Reed, Pagano ha portato Baltimore a chiudere come terza difesa del campionato per punti (16.6) e yards concesse (288.9) a uscita. 
Il 51enne originario di Boulder, Colorado, definito da suoi ex giocatori e colleghi "un leader nato, umile, dalle idee chiarissime, dall'entusiasmo contagioso e quasi mai 'ortodosso' nei metodi e nelle strategie", sarà il quarto allenatore dal background difensivo selezionato dal presidente della franchigia dell'Indiana Jim Irsay dopo essere succeduto al padre nel 1997 (gli altri due sono stati Jim Mora nel 1998, anno dell'arrivo di Manning, e Tony Dungy - condottiero fino al Super Bowl - nel 2002), e il quarto defensive coordinator dei Ravens ad approdare a ruolo di allenatore capo nell'ultima decade dopo Marvin Lewis (Bengals), Rex Ryan (Jets) e Mike Nolan (49ers).
All'inizio di gennaio, inoltre, suo fratello John è stato promosso dai San Diego Chargers al ruolo di defensive coordinator. 
Tanti le incongnite che ora Pagano sarà a chiamato a risolvere in tempi brevi: oltre a quella sul destino di Manning, quelle relative allo staff che lo accompagnerà nel prossimo campionato, alla prima scelta nel prossimo draft, all'impostazione difensiva che vorrà applicare (mantenere la locale "small 4-3" o iniziare un ulteriore, specifico rimodellamento finalizzato a implementare la tanto cara "power 3-4"?) e infine ai tanti importanti free-agents che presto si troverà in uscita dal roster.
Come i Denver Broncos, rimasti orfani di Dennis Allen dopo che questi ha firmato per diventare nuovo headcoach degli Oakland Raiders, anche i Ravens si trovano ora nella condizione di dovere rintracciare una nuova figura da porre a guida di uno degli "undici" più celebri e rappresentativi del football professionistico.
  
Oakland sceglie Dennis Allen come headcoach:
Il nuovo general manager degli Oakland Raiders, Reggie McKenzie ha deciso di affidare il ruolo di head coach a Dennis Allen ex defensive coordinator dei Denver Broncos. La scelta di Allen, un allenatore di difesa, rappresenta un inversione di tendenza nella filosofia societaria dei Raiders. Infatti il compianto ex proprietario Al Davis aveva optato sempre per allenatori offensivi dopo la fine dell’ era di John Madden nel 1978. Madden aveva guidato i Raiders alla conquista del loro primo Super Bowl nella stagione del 1976.
Molti ritengono una sorpresa l’assunzione di Allen come allenatore. Infatti si pensava che il GM McKenzie, avendo lavorato per molti anni con i Green Bay Packers, scegliesse il futuro head coach proprio tra i suoi ex collaboratori a Green Bay. Inoltre Allen, che non hai mai avuto la responsabilità di guidare direttamente una squadra, con i suoi 39 anni è un allenatore molto giovane quindi con esperienza limitata e questo potrebbe essere un handicap.
Allen ha svolto per un solo anno il ruolo di defensive coordinator a Denver contribuendo a migliorare le statistiche difensive del team di Tim Tebow. I Broncos infatti sono passati dall’ ultimo posto nelle yds totali concesse e nei punti subiti, rispettivamente al 24° e al  20° posto. Inoltre Denver ha quasi raddoppiato il numero di sacks effettuati. In precedenza aveva svolto il suo servizio come assistente ad Atlanta e come allenatore delle secondarie dei New Orleans Saints.

Brees complica il mercato dei Saints:
Drew Brees, quarterback dei New Orleans Saints e convocato per il Pro Bowl, diventerà un free agent al termine della stagione.
Brees è stato autore di una annata fenomenale infrangendo il record di yards lanciate in una singola stagione portandolo a 5476 yards. Nonostante l’ottimo momento di forma i Saints hanno dovuto cedere ai 49ers nei play off interrompendo i sogni di un secondo Super Bowl per il proprio quarterback.
Oltre all’eliminzaione per la squadra di Sean Payton ci sarà anche il problema del contratto del loro quarterback. Brees non ha rinnovato nel corso della stagione ed ora la sua permanenza nella Louisiana è a rischio.
Il contratto per Brees, come afferma il GM della squadra Mickey Loomis, richiederà un certo sforzo economico che potrebbe ridurre al minimo la possibilità di rinnovo di altri giocatorei importanti, come il wr Marques Colston e la guardia Carl Nicks.
A rassicurare l’ambiente è arrivato la parola del giocatore, intenzionato a restare con i Saints e di rinnovare al più presto il suo contratto. Accanto alla sua parole si è aggiunta anche quella del head coach confermando i buoni rapporti con Brees.
Tutto risolto? L’ultima parola spetterà al GM Mickey Loomis che dovrà valutare più situazioni: sicuramente lasciare libero Brees sarebbe un po’ da suicidio, soprattutto in una off-season in cui non si ha una prima scelta del draft e poco possibilità economica per intervenire nella ricerca di un sostituto.
Se, invece, si volesse trattenere l’ex Perdue sarebbe quasi certa la partenza di Nicks e Colston verso contratti più ricchi; non si esclude il taglio di qualche giocatore poco reditizzio e con un contratto faraonico, come il defensive end Will Smith.






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